Varicella seconda parte

Mo
Siamo ancora fermi stabilmente a casa – ma a dire il vero io esco mezza giornata per lavorare –  perché il raggio in settimana dopo aver trascorso una mattinata al parco appena guarito dalla varicella si è ritrovato alla sera con 39 e mezzo di febbre, brividi forti e viso paonazzo…
Questo periodo pieno di febbri e malesseri lo ha davvero indebolito.
A breve festeggeremo il suo sesto compleanno, insieme al nostro decimo anniversario di matrimonio e da un mesetto avevamo organizzato col papy per la prossima settimana qualche giorno fuori città.
Ovviamente, appena abbiamo finalizzato la prenotazione, il cucciolo ha preso bronchite, varicella, mal di gola con febbre ecc…
Porteremo una mini farmacia in valigia e speriamo che a giugno possa rientrare in asilo perchè con noi grandi si annoia molto.

Varicella

cactus
Domenica scorsa eravamo alla comunione del cuginetto, ma il raggio era svogliato, stanco e sbocconcellava le trofie al pesto senza entusiasmo.
Finito il pranzo ha giocato tutto il pomeriggio col cugino ed i suoi amichetti, ma mi sembrava caldo toccandolo sulla fronte.
La sera, mentre dormiva, sembrava avere della temperatura, ma non me la sono sentita di svegliarlo…
Lunedì scorso con il papy ci siamo accorti che il bambino aveva dei puntini sulla schiena, sulle spalle e sotto le ascelle.
Corsa inevitabile dal pediatra e la risposta immediata: varicella!
Mio marito ed io pensavamo erroneamente che la varicella fosse compresa nei vaccini obbligatori che somministra la ASL nei primi mesi di vita, ma il dottore ci ha spiegato che la varicella è in un vaccino a parte, a pagamento, che va richiesto espressamente dalla famiglia. Cosa che noi al tempo, non sapendolo, non abbiamo fatto…
Il raggio ora è decisamente in guarigione e si gratta pochissimo anche grazie all’antistaminico che prende anche per l’allergia alle parietarie.
Siamo comunque nella fase più delicata perché se ora gli si stacca una crosticina, rischia di rimanere il segno.
Dal 28 al 31 maggio abbiamo in programma di andare via per qualche giorno: a questo punto terremo il pargolo a casa sino a quella data.
Non vedo l’ora che non sia più infettivo per poterlo portare un po’ a giocare!

Quale integrazione?

pecora nera
Potrei cominciare dicendo che questo è un periodo iellato, ma non renderei abbastanza bene l’idea…
Tre giorni dopo aver scritto il post precedente, un anziano ci ha danneggiato l’auto, tagliandoci la strada, andando in contromano e picchiandoci dentro mentre davamo la precedenza all’autobus che stava arrivando in senso contrario.
Il simpatico vecchietto si è fermato un paio di minuti ma si è categoricamente rifiutato di fornirci i documenti dell’assicurazione: ho appena fatto in tempo a fotografargli la targa mentre sgommava via.
Grazie alla foto del numero di targa ho fatto la visura online al PRA sul sito dell’ACI e sono risalita alla proprietaria dell’auto (presumibilmente la figlia). Grazie a questi dati la mia assicurazione e riuscita a risalire a quella del pirata della strada coi capelli bianchi  e quindi da più di una settimana la nostra Seicento è in riparazione dal meccanico…
Il 28 febbraio (l’ultimo possibile per l’iscrizione scolastica online) mi ha chiamata invece il vicepreside del polo scolastico dove ho iscritto il raggio alla primaria per l’anno prossimo.
Era l’ora di pranzo ed io stavo mangiando prima di entrare in servizio di lì a due ore: il vicepreside mi spiega che deve vedermi subito perché c’è stato un problema nell’iscrizione.
Lascio il pasto a metà e corro a scuola, avvisando però l’ufficio che avrei potuto tardare qualche minuto.
Piccola premessa: il polo dove ho iscritto il bambino è composto da 3 istituti, il primo in un parco giochi in una posizione defilata e tranquilla (che ho indicato come prima scelta), il secondo in cima ad una collina che sovrasta il nostro quartiere (bello ma un po’ troppo isolato e mal servito dai mezzi pubblici che ho indicato come seconda scelta) ed infine il terzo che ha tantissime sezioni e classi composte da  28/30 bambini che la ASL mi ha sconsigliato perché troppo caotico.
Il vicepreside mi dice che per problemi organizzativi (?) dovrei iscrivere il bambino proprio alla primaria che la ASL mi ha sconsigliato. Naturalmente mi rifiuto.
Poi prova a convincermi a mandare il bambino nella primaria che avevo inserito come seconda scelta perché – testuali parole – stanno approntando un’aula morbida per i bambini con disabilità. Anche in quel caso si prende un bel due di picche.
Terzo tentativo: prova a convincermi che all’atto dell’iscrizione ho invertito le preferenze. Ma figuriamoci…
Quarto tentativo (è uno che non cede facilmente): mi racconta che la maestra che ho conosciuto a gennaio e che avrebbe dovuto prendersi in carico il pargolo ha chiesto il trasferimento.
A quel punto gli spiego che desidero che il bambino venga inserito nella primaria che ho indicato come prima preferenza, senza se ne ma.
Il vicepreside accetta almeno apparentemente, non prima di avermi avvisato che il Provveditorato può comunque cambiare istituto a mio figlio, anche un minuto prima di inviare i risultati alle famiglie.
La domanda che a questo punto mi sorge spontanea è: perché il raggio NON DEVE frequentare la scuola che gli ho scelto, quel’è il vero motivo?
Sottrarrebbe troppi posti ai bambini normo?
La scuola, essendo davvero piccola, non dispone di aule morbide?
I nostri figli – comunque – hanno davvero bisogno di queste aule morbide?
Che beneficio può dare ai nostri pargoli una stanza con dei tappetoni da palestra?
Ed infine: come dovrebbe trascorrere il tempo lì mio figlio mentre i compagni imparano a leggere e scrivere?
I dirigenti vogliono fargli trascorrere tutto il tempo con l’insegnante di sostegno lì (come è successo molto spesso alla materna) senza neanche tentare di vedere se può stare al passo col programma con il resto della classe?
Che bella integrazione, il prossimo passo quale sarà: le classi differenziali?
Sono davvero senza parole…