Spensieratezza

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Sto diventando una fan accanita del metodo Feuerstein.
Venerdì ho lasciato i due uomini di casa per andare a Milano ad un corso intensivo sul metodo.
Al di là del discorso che bisognerebbe fare sui meri dettagli (ognuno di noi può cambiare, i concetti vanno mediati ecc…) è come se il nostro cervello di genitori di bambini speciali venisse “sprogrammato” (passatemi questo termine da mamma un pochino geek) da anni di medici e terapisti che ci vogliono convincere che i nostri figli vanno trattati come calici di cristallo.
E’ una manna dal cielo sentirsi ripetere che c’è speranza, sentir raccontare di bambini con sindrome di down per esempio che riescono a condurre una vita autonoma da adulti e a trovare lavoro.
Eccomi quindi a provare a mediare i concetti al raggio e a sentirmi di nuovo quasi spensierata come ero nella prima parte della gravidanza!
Grazie quindi di cuore a tutti i mediatori che fanno sì che il metodo Feuerstein prenda piede!

Il nostro libro, La rotella mancante

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Voglio svelarvi un segreto!
Insieme a molti dei genitori del nostro forum, stiamo scrivendo un libro sui nostri pargoli, ma non solo: anche sui nostri sentimenti, il nostro quotidiano, i nostri sogni e le nostre speranze.
Abbiamo molte storie, molti pezzi del nostro immenso puzzle, che stiamo unendo insieme anche ad un’altra mamma, per formare il nostro piccolo capolavoro.
Lo facciamo perché ci piace, ci diverte, ma soprattutto perché ci crediamo.
Come diceva il compianto Steve Jobs nel suo discorso più famoso: “Stay hungry, stay foolish” (siate affamati, siate folli), noi andiamo avanti con entusiasmo ed appunto un pizzico di follia, considerando già un successo il riuscire a far conoscere un po’ di più la malformazione che hanno i nostri figli.
Per ora non posso svelarvi altro, ma da fine mese partirò con le anticipazioni…
Image by bizior

Le insegnanti di sostegno delle cooperative

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Da giovedì 29 settembre sono arrivate le nuove maestre delle cooperative (il primo ottobre poi,  c’è stato un presidio davanti al Salone Nautico).
Il raggio è passato da un’insegnante che avrà avuto una sessantina d’anni ad un’altra che  – spero – abbia almeno la mia età.
Inoltre, da 3 ore giornaliere, l’orario del sostegno è stato ridotto a due ore e mezza.
Anche ipotizzando che questa ragazza si sia laureata e specializzata con lode e bacio accademico, non credo possegga lo stesso bagaglio di esperienza sul campo della nostra maestra precedente. Spero solo abbia una grandissima voglia di mettersi in gioco.
Non ho nulla contro le nuove generazioni perché comunque ne faccio parte anch’io, ma sento una grande amarezza.
Credo che il passo successivo, dopo Natale o al massimo entro il prossimo anno scolastico, sarà quello di accollare a noi genitori le spese del sostegno o il cercare di spingere i nostri figli nelle scuole cosiddette “speciali” (che purtroppo non hanno mai smesso di esistere).
Spero di sbagliarmi… ma… leggete qui , qui , qui  e qui .