Sempre connessi?

Solo qualche anno fa, non avrei mai creduto possibile riuscire ad immaginare la tecnologia che al giorno d’oggi tutti utilizziamo come se l’avessimo sempre avuta a disposizione.
Spesso, viaggiando in treno quando torno a casa dal lavoro, mi capita di pensare che siamo sempre connessi, raggiungibili, che basta un clic e chiunque o quasi può scriverci.
Se penso a quando, più di 20 anni fa, mio padre mi ha acceso un pc (che ora sarebbe super obsoleto) sulla scrivania dove facevo i compiti a casa incitandomi ad usarlo, mi viene da sorridere.
Chissà se ora, da lassù, mi tiene una mano sulla testa quando a volte mi metto a leggere le email per strada dallo smartphone…
Dopo anni in cui per esempio ho atteso libri e maggiore documentazione sull’agenesia del corpo calloso ho finalmente smesso di aspettare ed iniziato a leggere, più precisamente “Knowing Alex: life with agenesis of the corpus callosum” (vedi articolo sul blog di mamma Sandie http://agenesiscorpuscallosum.blogspot.it/2012/09/knowing-alex-life-with-agenesis-of.html ).
In fondo all’anima però, nonostante tutto, rimane sempre la sensazione di non fare abbastanza, di stare perdendo di vista “quel qualcosa” che avrei potuto mettere in atto ma mi è sfuggito.