Sempre connessi?

Solo qualche anno fa, non avrei mai creduto possibile riuscire ad immaginare la tecnologia che al giorno d’oggi tutti utilizziamo come se l’avessimo sempre avuta a disposizione.
Spesso, viaggiando in treno quando torno a casa dal lavoro, mi capita di pensare che siamo sempre connessi, raggiungibili, che basta un clic e chiunque o quasi può scriverci.
Se penso a quando, più di 20 anni fa, mio padre mi ha acceso un pc (che ora sarebbe super obsoleto) sulla scrivania dove facevo i compiti a casa incitandomi ad usarlo, mi viene da sorridere.
Chissà se ora, da lassù, mi tiene una mano sulla testa quando a volte mi metto a leggere le email per strada dallo smartphone…
Dopo anni in cui per esempio ho atteso libri e maggiore documentazione sull’agenesia del corpo calloso ho finalmente smesso di aspettare ed iniziato a leggere, più precisamente “Knowing Alex: life with agenesis of the corpus callosum” (vedi articolo sul blog di mamma Sandie http://agenesiscorpuscallosum.blogspot.it/2012/09/knowing-alex-life-with-agenesis-of.html ).
In fondo all’anima però, nonostante tutto, rimane sempre la sensazione di non fare abbastanza, di stare perdendo di vista “quel qualcosa” che avrei potuto mettere in atto ma mi è sfuggito.

6 Comments Sempre connessi?

  1. antonellaVì

    Ciao è da un pò che ti seguo e adirtela tutta non ricordo se ho postato anche qualche commento. In ogni modo, forse questo tuo post capita a fagiolo per me. Questa sera la mia mente è affollata dal tuo stesso dubbio….sto facendo quanto posso oppure mi è sfuggito qualcosa? poi mi fermo a ripensare e mi dico di no è impossibile….sarà il troppo nostro amore che ci fa attanagliare da questo dubbio? Un abbraccio

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  2. Anna

    Probabilmente è proprio grazie a questi dubbi che ci poniamo dei traguardi che raggiungiamo ( o tentiamo di raggiungere) ed andiamo avanti.
    Certe sere vorrei davvero possedere la sfera di cristallo (o la bacchetta magica).
    Un abbraccio.

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  3. Emma

    Sono nuova qui… nuova perchè da qualche giorno so che il mio Cucciolo ha un’ipoplasia del corpo calloso… e cerco di capire di più… e vi ho trovato. Ieri sera… ma anche l’altro ieri, ma anche questa mattina… la domanda è sempre quella: “Ma sto facendo abbastanza? ” , proprio come voi. A volte mi scoraggio, altre volte sento che stiamo costruendo un bel futuro insieme… da oggi mi sento meno sola…

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  4. Anna

    Ciao e benvenuta,
    giusto ieri pomeriggio parlavo con un papà appena iscritto nel forum ed anche lui e la moglie avevano appena scoperto che il loro cucciolo ha una probabile ipoplasia del corpo calloso.
    La preoccupazione ed il dolore che si prova in quei momenti è persino difficile da descrivere a parole, ma appunto se stiamo uniti possiamo fare gruppo e scambiarci idee e strategie per comprendere meglio i problemi che la C-ACC o la P-ACC provoca ai nostri bambini e ragazzi.
    Un abbraccio.

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  5. Marzia

    Quanto è vero, siamo sempre collegati al resto del mondo e quando non possiamo esserlo un pò soffriamo.
    Io credo voi stiate facendo moltissimo per tutti coloro si trovano a vivere la vostra stessa esperienza. Abbastanza?
    Oltre a tutta questa interconnessione il punto è che resta la vita – per fortuna – quella che ci fa mettere in un cassetto PC e smartphone e ci fa dedicare anima e corpo a chi amiamo. Qui è dove dobbiamo stare “abbastanza” 🙂
    Ho detto una cosa saggia, me la devo segnare perché spesso poi mi faccio attanagliare dai dubbi!

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  6. Anna

    Hai ragione, infatti adoro per esempio il mio “momento speciale” col pargolo la sera quando va in bagno prima di dormire e ci scambiamo per qualche minuto le parti: io fingo di essere lui e lui fa finta di essere il papà.
    Mentre il raggio si lava e lo aiuto a cambiarsi, cerca di scimmiottare gli atteggiamenti che mio marito ed io abbiamo con lui ed io fingo di essere un bimbo un po’ discolo 😉
    Non oso immaginare le risate che si saranno fatti i vicini sentendo le nostre scenette, ehm….

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