Le due nonne

Il raggio ha due nonne: ovviamente una è mia mamma e l’altra è mia suocera.
Adora entrambe, anche se ultimamente credo che mia suocera abbia un posto speciale nel suo cuore, ma soprattutto nel suo pancino!
Innanzitutto quando sa che andiamo dalla mamma di papà si affretta a specificare: “Andiamo a mangiare dalla nonna”.
Non appena arriviamo lì, il raggio placido e tranquillo si siede nel seggiolone che ha sostenuto non so più quanti bambini (tutti i nostri nipoti, quindi 7 almeno) e sbirciando la tv aspetta le portate.
A volte cerca di tirarsi giù da solo dalla pentola la porzione di pasta o di purè lasciando mia suocera al 20% costernata per l’appetito famelico (“Ma quanti giorni sono che non gli dai da mangiare?“, mi domanda tutte le volte) ed all’80% fiera della propria cucina.
Con mia mamma invece è un altro discorso.
Lei odia cucinare (anche perché essendo diabetica deve seguire una dieta piuttosto rigida), ma per il nipotino si lancia e crea dei piatti anche piuttosto buoni….
Che però il pargolo regolarmente scarta decidendo invece di rubarle tutto ciò che si era preparata per sé!

Come (tentare di) educare un piccolo terremoto quasi quattrenne

Nostro figlio è molto vivace, anzi troppo 🙂
Salta, corre, parla con tutti, saluta tutti,  osserva ovunque nulla gli sfugge. Di sicuro, quando esco con lui socializzo con un mucchio di persone.
Qualche tempo fa, durante un mio momento di stanchezza un’amica mi ha consigliato due libri (li ho acquistati entrambi e sto leggendo il primo):
Nessia Laniado “Come Insegnare l’Intelligenza ai Vostri Bambini”

e

Nessia Laniado “Come Stimolare Giorno per Giorno l’Intelligenza dei Vostri Bambini”

Entrambi spiegano in maniera chiara e semplice il metodo Feuerstein di cui ho parlato anche  qui .
Tutto sta nell’insegnare al bambino ad imparare, a stimolare la sua curiosità, a metterlo in condizione di porsi delle domande.
E’ importante anche che il bimbo abbia fiducia in sé e nelle proprie capacità.
Un passaggio che mi ha colpito molto è quello che consiglia di non limitare il bambino a causa delle proprie paure, errore che invece io facevo spesso.
Diamo la possibilità ai nostri pargoli ACC e non, di sbucciarsi le ginocchia. Una sbucciatura darà loro l’idea del pericolo più di tanti, troppi discorsi “Attento che cadi, scendi che ti fai male ecc…”.
Altro errore che mio marito ed io facevamo è quello di mostrarci in disaccordo davanti al pargolo.
Se tu stai sgridando il bimbo e tuo marito o tua moglie non è d’accordo, dovete comunque mostrarvi solidali davanti al piccolo per non confonderlo (anche perché sennò perdurerà nel comportamento errato, sentendosi protetto dal genitore che ha preso le sue difese).