Ma va? Piccole tappe raggiunte (alla faccia di chi gufa!)

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Ed anche… ma guarda un po’!!
Questo almeno è quello che avrei voluto dire alla maestra di sostegno (sostituita a quella dello scorso anno a causa dell’assunzione da cooperative esterne, con cui il raggio si trova benissimo peraltro, ma due ore e mezza al giorno sono davvero troppo poche) quando l’altro ieri mi raccontava che mio figlio inizia ad interagire coi compagni, taglia ed incolla formine di carta, modella il pongo, riconosce i colori…
Anche se – ammetto – la tentazione di mettermi a ballare e cantare per tutto il corridoio dell’asilo per un attimo mi ha sfiorato la mente!!
Ed io aggiungo risponde bene a quasi tutte le domande, si rende conto di quando fa qualche pasticcetto (Prima chiedeva: “Cos’è successo?”), dice a me, suo papà ed alle nonne che gli siamo mancati quando a volte non ci vediamo per tutto il giorno, quando ne ha voglia fa pipì da solo ecc…
Certo, l’agenesia ci ha regalato la soglia di attenzione di un criceto che fa la cacca 🙂 e un’iperattività che sino a qualche tempo fa faticavamo ad incanalare, ma pian piano vedo che mio figlio sta crescendo ed inizia ad esprimermi i suoi pensieri, emozioni e… perché no? Paure.
Ha iniziato a dirci quando fa qualche incubo (Invece prima si svegliava incazzato come un riccio e noi non capivamo perché), che ha paura del buio, che ci vuole bene o quando gli piace qualche cibo (Il passo successivo sarà magari chiedergli perché).
Insomma, grazie anche all’influenza che sinora dicendolo piano ci ha mezzi graziati (Anche se io quest’estate ne ho presa una con febbre a 40 che mi ha lasciato degli strascichi che mi porto dietro ancora adesso) stiamo andando pian piano avanti.
Ed io, anche se davanti al bimbo faccio sempre la madre pignola e rompiscatole, sotto sotto sono contenta!

Le insegnanti di sostegno delle cooperative

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Da giovedì 29 settembre sono arrivate le nuove maestre delle cooperative (il primo ottobre poi,  c’è stato un presidio davanti al Salone Nautico).
Il raggio è passato da un’insegnante che avrà avuto una sessantina d’anni ad un’altra che  – spero – abbia almeno la mia età.
Inoltre, da 3 ore giornaliere, l’orario del sostegno è stato ridotto a due ore e mezza.
Anche ipotizzando che questa ragazza si sia laureata e specializzata con lode e bacio accademico, non credo possegga lo stesso bagaglio di esperienza sul campo della nostra maestra precedente. Spero solo abbia una grandissima voglia di mettersi in gioco.
Non ho nulla contro le nuove generazioni perché comunque ne faccio parte anch’io, ma sento una grande amarezza.
Credo che il passo successivo, dopo Natale o al massimo entro il prossimo anno scolastico, sarà quello di accollare a noi genitori le spese del sostegno o il cercare di spingere i nostri figli nelle scuole cosiddette “speciali” (che purtroppo non hanno mai smesso di esistere).
Spero di sbagliarmi… ma… leggete qui , qui , qui  e qui .

Il sostegno nei nidi e negli asili comunali di Genova, affidato ad una cooperativa esterna

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Due giorni fa c’è stato l’incontro con l’Assessore responsabile delle politiche educative del Comune per quanto riguarda il sostegno nei nidi e negli asili comunali di Genova, affidato ad una cooperativa esterna.
Il servizio è SPERIMENTALE (così come è stato detto all’incontro) e partirà dalla prossima settimana.
A causa dei tagli che la manovra finanziaria ha imposto agli enti locali non è stato possibile assumere i 70 insegnanti che hanno vinto il regolare concorso e ci sono quindi più di 1000 bambini tra nidi e materne comunali che attendono di essere inseriti.
Questo, almeno, è quello che ci è stato detto.
Ok.
Senza però nulla togliere a nessuno vorrei far capire a chi governa che i nostri figli – che noi amiamo tantissimo – subiranno un piccolo shock nel non vedere più la maestra a cui erano abituati.
Come faccio a spiegare ad un bambino disabile di 4 anni (ma anche di 1, 5 , 7, 9 ecc) che la sua insegnante non ci sarà più a causa dei tagli della finanziaria e che dovrà girare, alle soglie dell’età pensionabile, tutte le varie sezioni come precaria?
Vogliamo anche parlare della continuità educativa?
Di come i nostri figli dovranno abituarsi di anno in anno o, nei casi meno fortunati, di mese in mese, ad un’altra persona con metodi sempre differenti? Ogni volta, per i bimbo/ragazzo sarà come ricominciare daccapo.
Essendo Raggio di Sole anche un mamma blog, mi piacerebbe poter scrivere di giochi, di vestitini per l’inverno, dell’asilo, di coccole e latte col cacao, ma ultimamente, visti tutti i tagli che vengono attuati ai disabili e più in generale a tutto lo stato sociale, sento l’esigenza “buttar fuori” ciò che provo.
L’unica speranza e che la persona o le persone che verranno siano giovani, competenti e piene di voglia di mettersi in gioco coi nostri figli.