Letture sul metodo Feuerstein

In questi giorni ho rispolverato Le disabilità non è un limite: se mi ami costringimi a cambiare, un libro di Reuven Feuerstein, Yaacov Rand, Rafi Feuerstein in collaborazione con Nessia Laniado e Gianfilippo Pietra.
L’avevo comprato quando il raggio aveva pochi mesi, ma l’ho messo da parte perché non avevo il coraggio di aprirlo.
Ebbene, leggendolo, sto trovando la conferma alle esperienze che sto vivendo col bimbo in questi anni cioè che (cito testualmente):
oggi è possibile affermare nel modo più scientificamente rigoroso che, se propriamente stimolato, il cervello può letteralmente ricreare se stesso: sviluppa nuove reti neuronali, apre nuovi percorsi, stabilisce nuovi circuiti cerebrali.”
Certo, non è come nascere sani, ma è una grandissima scoperta!
E’ necessario insegnare al bambino ad imparare in maniera che possa acquisire concetti ed esperienza in maniera autonoma.
Un altro libro che mi ha aperto gli occhi è stato: Il cervello infinito, di Norman Doidge. Il capitolo 11 che parla di una donna nata con un solo emisfero cerebrale.
Non esiste un libro specifico sull’agenesia del corpo calloso, ma sto cercando di trovare qua e là nella rete un metodo che mi aiuti ad aiutare mio figlio nella sua crescita.

3 Comments Letture sul metodo Feuerstein

  1. mammadifretta

    hai letto i libri di doman???al di là dell’insegnare a leggere e la matematica aiutano a sviluppare le connessioni…intanto complimenti, mi hai dato l’idea per il buio in sala di oggi.Baci

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  2. Twins(bi)mamma

    ciao sono passata tramite mammadifretta…sei una mamma in gamba…tu e il tuo piccolo raggio di sole…sono una mamma gemellare…i miei bambini non hanno questa malformazione ma volevo comunque affacciarmi..ho visto il video della spiegazione…complimenti per aver creato questo sito per aiutare anche gli altri.

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  3. Anna

    @mammadifretta: no ho sentito parlare del metodo doman ma non ho mai letto libri in proposito

    @Twins(bi)mamma: grazie per i complimenti.
    Il blog è nato inizialmente come un diario dove sfogarmi, ma poi ho pensato che se riesco a trovare qualche soluzione che funziona con mio figlio, perché non condividerla con le altre mamme (e papà)?

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