Bilancio di 6 mesi di nido

Eccoci qui superstiti – si fa per dire – di una tremenda infezione da streptococco del raggio…

E pensare che il mese di maggio è trascorso liscio: sono riuscita a non far saltare al bambino neanche un giorno di nido!
Temo però che ora dopo giorni e giorni di febbre quasi a 40, almeno sino alla prossima settimana, il raggio dovrà stare a casa con me e con il papi per cercare di riprendersi al meglio.
Da un po’ di giorni poi sto cercando di tirare giù un bilancio di questi sei mesi di nido ormai trascorsi per capire come impostare al meglio il prossimo anno alla materna.
Vediamo insieme pro e contro.
I pro sono che il nido lo ha molto svegliato, gli ha sciolto la parlantina (anche se ci sono molte parole tipo “babambio” di cui noi grandi non riusciamo ancora a capire il significato), ha imparato a dire grazie quando riceve qualcosa ed anche a stare in mezzo ed a giocare con altri bambini.
I contro sono che noi genitori abbiamo ripetuto quasi tutte le influenze e i raffreddori (per fortuna in forma ridotta) che ha preso il pargolo, ogni tanto ha saltato qualche merenda se al nido c’era pane e olio perché ancora non riesce a masticare perfettamente, prima di riuscire ad affrontare serenamente l’asilo ha trascorso mesi nel panico evitando accuratamente di giocare con i compagnetti e cercando solamente la compagnia degli adulti (insegnanti e inservienti) ed infine tra due giorni compirà 3 anni ma siamo in alto mare con l’uso del pannolo perché non riuscendo ancora a dire che gli scappa la plin plin non viene seduto sul bagno come i suoi compagni al nido e proviamo a mettercelo solo suo papà ed io a casa.
“Le nostre porte sono aperte a tutti, anche ai bambini disabili”, questo ha detto come prima cosa la responsabile alla presentazione della materna dove il raggio è iscritto da marzo e che inizierà a frequentare da settembre.
Sarà anche vero, ma se pensiamo ad un bambino con disabilità grave non riesco ad immaginare nessun modo per lui di arrivare in classe se non sulle spalle dei genitori perché ad esempio sia nel nido che frequenta il raggio, sia alla materna non ho visto un ascensore o una rampa per sedia a rotelle.
Stesso discorso per i pasti: ci sono quelli speciali per motivi religiosi e nulla per chi ha problemi. L’alternativa è un orribile pappone frullato come quello che si dà ai lattanti e che noi accuratamente evitiamo perché altrimenti il raggio non avrebbe nessuno stimolo a masticare.
La nostra situazione, fortunatamente, è di lieve disabilità o quasi normalità, se vogliamo, ma se la nostra situazione fosse più grave come faremmo?
A questo punto voi direte: il bilancio è positivo o negativo?
Ditemelo voi.

6 Comments Bilancio di 6 mesi di nido

  1. Alessandra

    Grazie, Anna, per la tua visita!E’ difficile dare un proprio parere, bisognerebbe essere nei panni degli interessati.Io credo che sia sempre opportuno per un bimbo stare insieme ad altri bimbi, giocare, osservare e confrontarsi con loro. Questo perchè, volenti o nolenti, noi viviamo in una società e forse frequentare assiduamente, sin da piccoli, i nostri simili, può aiutarci anche a comprendere meglio gli altri e, di conseguenza, ad averne maggiore rispetto. Un abbraccio a te e la tuo piccolo raggio!

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  2. mammadifretta

    tuttu sommato positivo direi…almeno ha imparato a stare un pò lontano da te, la papazzana è la mia ombra, invece…;-)
    Credo che sia molto importante che abbia imparato a relazionarsi con gli altri bambi. Bacioni!!!

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  3. mammadifretta

    tuttu sommato positivo direi…almeno ha imparato a stare un pò lontano da te, la papazzana è la mia ombra, invece…;-)
    Credo che sia molto importante che abbia imparato a relazionarsi con gli altri bambi. Bacioni!!!

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  4. Anna

    @alessandra e @mammadifretta: sono molto contenta che finalmente il raggio si rapporti con gli altri bimbi, è l’unica ragione per cui continuo a fargli frequentare il nido.

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  5. Carla

    Beh, il mio parere è assolutamente di parte: sono pro scolarità dei bambini, in assoluto, disabili e non, più o meno disabili (i gradi di disabilità sono talmente delle sfumature che è difficile rapportare anche la disabilità di bambini con la stessa specie).
    Lati positivi sono a bizzeffe, come anche i lati negativi: imparano a stare con gli altri, cominciano un processo di autonomia ed indipendenza dai genitori che nessun genitore o anche parente sarebbe capace di fargli sviluppare, imparano regole e norme che talvolta a casa si tralasciano perchè si danno per scontate, le malattie sono d’obbligo ma fanno anche parte del processo di aumento e facilitazione dello sviluppo di difese e di anticorpi che rinchiusi in casa distanti da altri bambini non riuscirebbero mai a sviluppare.
    Lati negativi??? bah, non credo che esista una scuola o un luogo che possa reputarsi perfetto, per ostacoli materiali, per incapacità di essere flessibili nell’adeguarsi ai diversi bisogni dei bambini (e se poi la mensa è per materna ed elementare assieme come quella del mio nano manco a parlarne!), per stanchezza e poca disponibilità eventualmente di insegnanti, inservienti, dirigenti scolastici, per troppa burocrazia e poca umanità, per minima capacità di ascolto e comunicativa, e via dicendo……
    Nonostante tutto questo e tutto il resto che ancora non conosco e non ho vissuto, sono sempre a favore della scuola ed in particolare della scuola pubblica. In fin dei conti si fanno le ossa i nostri nani e noi con loro.

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  6. Anna

    @Carla: leggendo il tuo commento, ma anche quelli delle altre mamme, mi sono resa effettivamente conto che è importante per il raggio stare con gli altri bambini.
    Quando certe volte al pomeriggio vado a riprenderlo, mi nascondo per qualche minuto dietro ad un angolo e lo guardo da lontano mentre gioca e “fa casino” (passami l’espressione) con gli altri bambini. In quei momenti mi prende una contentezza che mi metterei a saltare!

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